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http://vociromane.corriere.it/2013/04/10/scrivendo-una-lettera-damore/#more-1598

 

Chi scrive più lettere d’amore oggi? Non parlo di mail, sms e messaggi più o meno telegrafici lasciati sui social network. No, mi riferisco delle vere, intense, sofferte magari, lettere scritte sull’onda della felicità per un amore che inizia o della rabbia e  del dolore per una fine inaspettata. Quelle in cui si mettono a nudo l’anima, il cuore e quello che si ha dentro davvero. Quelle che tutti vorremmo ricevere, almeno una volta nella vita. Questa settimana ne pubblichiamo una che ci ha inviato Federica Ferretti, una delle nostre ospiti più assidue. Ma mandateci le vostre, raccontateci la storia che c’è dietro, i vostri ricordi.

Ti lascio andare, amore, nella lentezza dell’ultimo  pomeriggio , sai quando la sera bussa insistente alla finestra, tra gli ultimi raggi di luce? Ti lascio andare in questo attimo,  che tu possa ancor avere un punto di riferimento prima del buio di una notte senza stelle. Ti lascio andare, ma non ti scaccio, non avrei mai potuto,  quando sarebbe bastato stringerci, rassicurarci dentro alle nostre parole. Ma io, così giovane, sono già tanto stanca. Non darò perciò  altri pugni al cielo, non scriverò altre parole in mezzo alle nebbia che di nuovo si innalza. E riprende a divederci. O forse, non ha mai smesso, amore. Tuttavia, sono certa prima ancora che tu svolti a quell’angolo laggiù in fondo, che non smetterò mai di accarezzare il tuo ricordo. Non smetterò di  costruire immagini per i tuoi occhi, disegnare cerchi d’amore nel vuoto, in cui poterti rinchiudere, laddove il mondo decidesse a sua volta di ferirti. Io seguirò ugualmente ciascuno dei tuoi passi, ciascuno dei tuoi progressi. Ti stringerò al petto lo stesso, la sera, dopo l’ultimo dei tuoi dispiaceri. Non chiedermi  però di tornare. Non puoi chiedermi di raccontarti tutto ciò che provenendo da te, è capace di togliermi il fiato. Io provo un dolore più grande di me, e del tuo stesso umile cuore. Le mie ferite della precedente   amorevole  guerra  non sono ancora cicatrizzate. Non vorrei riversarti quel sangue di nuovo sulla pelle. Non vorrei rinfacciarti somiglianze che non ti appartengono. Non vorrei  doverti salutare quando ormai ti amerei ancor più disperatamente. Sappi ad ogni modo che seppure sospesa, la nostra storia vive.Sappi che prego un qualsiasi Dio di darmi un giorno, prima che sia troppo tardi,  tutto il coraggio che ora mi vien meno. Sappi che il mio amore è sempre stato sincero. Che ti arriverà lo stesso il mio amore,  la notte. Che, in fondo, non smetterò mai di dormire sul tuo petto, tra braccia di cui ho riconosciuto subito il profumo. Ma preferisco che tu viva lontano da me forse per sempre, che saperti legato a metà,  così distratto dal fruscio di una seta inappropriata ad una danza che si doveva ballare solo scalzi. Ci dovevamo spogliare dell’orgoglio, e di questa inutile paura, io di te, tu di me, di non poter più fare a meno l’uno dell’altra. L’altra, per sempre , dell’uno.

 

Tag: Federica Ferretti, lettere d'amore, mail, sentimenti

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