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Da :

http://vociromane.corriere.it/2012/12/19/la-storia-damore-si-legge-on-line/#more-1222

 

Come nasce una storia da raccontare? E’ passione, vocazione, talento, qualcosa di cui, se ce l’hai dentro davvero, non puoi fare a meno. Perché si scrive sempre per essere letti, perchè anche chi compila il più segreto dei diari chiuso in un cassetto inaccessibile coltiva sempre il sogno di avere qualcuno che lo legge.  E i personaggi di una storia hanno necessariamente bisogno di un pubblico, esiguo o sterminato che sia. Federica Ferretti, trentacinquenne scrittrice abruzzese innamorata di Roma, ha ambientato proprio nella Capitale il suo ultimo romanzo. Ma Federica ha scelto un modo inusuale di cercarsi un pubblico: il romanzo on-line, la nuova frontiera della letteratura digitale. Scrive le sue storie e le posta sul suo blog http://ilcantodelcignorosso.blogspot.it/ o su http://www.fanpage.it/federica-ferretti/#ixzz2FQM4HDD9 o sul suo canale You Tube http://www.youtube.com/channel/UCVgZcTlj0zpwUAbpbuPGyJg?feature=watch

 

Ecco un assaggio di “La solitudine bambina”:

“Lei li amava entrambi… semplicemente… all’ombra di un teatro , quello dell’Opera, in via del Viminale, o giù di lì, lei cantava il suo personale melodramma. E così cantava di come li amava,  con l’identica forza, la stessa consapevolezza, l’uno nei giorni di pioggia l’altro, in mezzo alla neve.
Li amava.
Come si amano le due parti del medesimo corpo, la destra e la sinistra, per quella sottile ma fondamentale differenza che fanno di quelle parti, un tutto unico.
Ed imprescindibile.
Li amava, e non era in grado di scegliere.
Puoi privarti di un arto, uno qualsiasi dei due?
Era stata una bambina solitaria, una di quelle che guardano lontano, tanto, troppo.

E  vedono l’orizzonte, prima che si profili di fronte a qualsiasi altro sguardo…

La solitudine bambina cresce con te, fino diventare donna, e l’unico modo per ricolmarla è lasciarsi amare, disperatamente… così quando incroci uno sguardo, lasci che ti avvolga.
Senza nutrire alcun tipo di dubbio, alcun tipo di remora.
Decidi che la vita è vita, qualsiasi odore la ricopra.

Si lasciava perciò trastullare da quegli sguardi insolenti,  affranta dal dolore che la solitudine bambina, cresciuta con lei, e che cioè ora aveva la sua medesima età, le aveva quotidianamente inflitto. Fino a che un giorno, uno di quelli che sembrava come tanti, ovvero solo un semplice giorno, non si fermò, sul bordo di una panchina, a smontare e rismontare un pensiero che, in un solo colpo, si era rivelato lancinante.

Scegliere, non era mia stato così facile: si poteva scegliere solo chi non l’avesse ulteriormente ferita, attraverso silenzi spettrali che la divoravano.
L’avevano devastata.

Scelse. E Scelse di trovarsi  davanti, il suo uomo della pioggia, il primo di coloro che le occupavano i pensieri.

Accadde  dopo il viaggio in taxi dal centro all’Eur, per la modica cifra di 30 €. Non prendeva mai il taxi, ma quella mattina aveva avuto bisogno della  luce del sole perché per troppo tempo si era infilata nei cunicoli della sua vita.

Le uniche parole che però riuscì a mormorare furono: “Non ho ancora trovato il coraggio di fermarti dentro la mia vita, di dirti tutto ciò che, provenendo da te, mi ha sconvolto l’esistenza, il modo di agire, pensare, vivere. La tua maturità avrebbe dovuto colmare un vuoto di un’ assenza e del pregiudizio ad essa legata. Avrebbe dovuto condurmi tra le tue braccia, e convincermi a restare. Non è ancora accaduto. Non come tu immagini. Sappi però che io ci sono, anche se non mi vedi, anche se non ti parlo, anche se il calore del mio corpo è flebile, in mezzo alla neve dei nostri sentimenti. E credimi, che io, ti amo, nel sussurro di parole inafferrabili che però sanno di già del miele della mia pelle sulla tua bocca di uomo. E ascoltami: io non ti lascerò, più, mai più, anche se non ho ancora trovato il coraggio di fermarmi a mia volta dentro ai tuoi sogni per un tempo ulteriore dell’arco di una notte….”.

Una donna che ama  due uomini, che la vita però obbliga a scegliere fra uno dei due. E voi che fareste al suo posto? E cosa ne pensate delle storie on line, da leggere solo su pc, tablet e ebook? Potreste fare a meno dei libri di carta?

 

Tag: ebook, Federica Ferretti, tablet; romanzi on line

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